Potrebbero essere scambiati per due fan di
Iva Zanicchi, specie lui con il suo aspetto disimpegnato e comunicativo,
ma si aggirano per gli studi televisivi di "OK, il prezzo è giusto!",
attenti a ogni particolare dei giochi, dei premi, del pubblico, della
presentazione delle vallette. E si scopre invece che si tratta in realtà
dei due massimi esperti di "OK", in visita agli studi di Milano per scopi
professionali. La signora Pamela Usdan rappresenta la Mark Goodson, la
società americana che prende il nome dall'inventore di "The Price is
Right" e che ha i diritti in esclusiva del programma, nato nel 1956 e
ormai diffuso in tutto il mondo. Il signor Howard Huntridge è invece il
produttore della Fremantle, la società inglese che ha l'esclusiva per la
Gran Bretagna.
Coma va il programma?
"Benissimo - rispondono-. Non solo è in onda in Europa in Francia, Gran
Bretagna, Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, ma sarà presto proposto
negli ex Paesi socialisti, già esiste in versione polacca, e in Sud
Africa. E' arrivato con successo in Nuova Zelanda, ma per ora la sfida più
realistica è rappresentata dalla Turchia".
Proprio la Turchia, signora Usdan?
"Sì, perchè il Paese è colpito da un'inflazione del 70% e un programma
come il nostro, in cui si tratta di indovinare il prezzo delle merci, deve
tenerne conto. Cerchiamo di proporre i giochi adatti e soprattutto dei
premi che spingano la gente a partecipare. L'Italia rispetto al dollaro ha
un rapporto di 1 a 3 zeri, 1 dollaro 1.300 lire circa, come la Turchia, 1
dollaro 6.000 lire turche. L'edizione italiana è poi la più ricca in
Europa per assortimento di giochi. Perciò siamo qui per studiarla, con un
occhio alla Turchia".
Come vi sembra "OK, il prezzo è giusto!"?
"In Italia il programma va bene, ma, come sostiene un produttore
americano, "il buono è il nemico del meglio", così non escludiamo che si
possano trovare formule più efficaci". |
E come va signor Huntridge il programma in
Gran Bretagna?
"E' arrivato, come in Italia, nel 1983 e a dispetto della critica, mi
riferisco ai giornali dell'epoca che hanno tentato di demolirlo, è un
successo. E' la trasmissione del sabato sera ed è seguita da circa 16
milioni di spettatori. Purtroppo in questo periodo non è in onda su ITV
Network perchè il presentatore, Leslie Crocother, è in ospedale per un
grave incidente automobilistico. Crocother, 59 anni, è un personaggio
popolare... come Pippo Baudo".
C'è un Paese in cui "OK" non funziona o l'accoglienza del pubblico è
tiepida?
"In Portogallo il pubblico in sala non è scelto liberamente, ma si deve
procedere tramite sorteggio alla presenza di un'autorità , tipo la guardia
di finanza, per garantirne la regolarità, e questo toglie entusiasmo al
gioco. Pensate che negli Stati Uniti, invece, dove per partecipare basta
scrivere, c'è una lista d'attesa di sette anni. Ma l'accoglienza della
gente è favorevole ovunque. Perché? La risposta è: premi, premi, premi.
Alla gente piace che siano anche altri a vincerli purché si tratti di cose
che non si può permettere di comprare, come i gioielli, le pellicce, le
vacanze. Il più ambito in tutto il mondo è comunque l'automobile".
L'Italia è l'unico Paese in cui a condurre il programma è una donna. Vi
risulta?
Pamela Husdan e Howard Huntridge confermano, ma non si danno particolari
spiegazioni del fenomeno. Chi rimane meravigliata è invece Iva Zanicchi.
"E' strano", commenta, "noi donne abbiamo in genere più dimestichezza con
i prezzi, quindi dovremmo essere più adatte degli uomini a presentare
"OK". Si vede che siamo ancora discriminate. Per fortuna in Italia hanno
capito che siamo brave. E mi riferisco a me ma a Lorella Cuccarini, per
fare un esempio, o a Catherine Spaak, per farne un altro". |